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Cannabis: Ministro Grillo, da Css conclusione forzata, No a divieti

Quella del Consiglio superiore di Sanità (Css), che chiede di vietare la vendita della cannabis light, è “una conclusione un po’ forte, visto che si tratta di un principio di precauzione e comunque di una quantità di sostanza attiva molto bassa”.

Il neoministro della Salute Giulia Grillo, intervistata da Stampa, getta acqua sul fuoco acceso “da un organo comunque consultivo, dato che poi le decisioni le prende il Governo”.

E tra le decisioni, assicura, al momento “non c’è la chiusura dei canapa shop, casomai una loro regolamentazione”.

“Sui numerosi campioni testati nei laboratori, solo in sei casi sono risultati valori in combinazione di Thc compresi tra lo 0,2 e lo 0,6%, che sono comunque limiti consentiti dalla legge”, spiega Grillo, secondo cui “la conclusione di chiedere il divieto di vendita sarà tutta da valutare alla luce di reali prove di nocività”.

Agli italiani che ieri hanno letto un po’ di notizie allarmistiche dico comunque di stare tranquilli”. Il divieto, ribadisce, “non è in discussione. Casomai sarà necessaria una regolamentazione del settore”.

Lo dico anche ai tanti cittadini che mi hanno inviato mail allarmate e che dopo aver investito in un’attività dichiarata legale da una legge del 2016 non possono ora pagare il prezzo per una mancata regolamentazione”.

Per il ministro M5S occorrerà inserire un divieto i vendita ai minori, “come è stato fatto per alcol e fumo di sigarette”. Sulla possibilità che nei negozi sia venduta anche marijuana non light, “i controlli sono fondamentali. Penso di potenziare il corpo specializzato dei Nas per creare una task force dedicata al controllo dei punti vendita”.

Il Comunicato Stampa del Ministro Giulia Grillo puntualizza il fatto che ad oggi non è stato definito nessun decreto che vieti la vendita e la commercializzazione della Cannabis Sativa L. (utilizzo tecnico-collezionistico).

L’OMS da oltre trent’anni conduce ricerche sulla Cannabis e ha chiaramente dimostrato che una percentuale uguale /inferiore al 0,5% è del tutto sicura per la salute e da effetti Psicotropi. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) lo scorso 4 Giugno a Ginevra ha incontrato i rappresentanti dell’Unione Europea e ha richiesto la rimozione della Cannabis dall’elenco delle sostanze proibite.

La legge 242/16 un’eccellente punto di partenza, non può non prevedere ulteriori sviluppi in termini di regolamentazioni e linee guida. Nelle prossime settimane verrà certamente regolamentata al fine di dare le garanzie giuste alle imprese che hanno e, stanno investendo in questo mercato in forte espansione.

In riferimento al THC inoltre la 242/16 è chiara sulla tolleranza minima di THC (< 0,6). Questo è un dettaglio importante perché le semenze inserite nell’elenco delle varietà coltivabili disponibili sul mercato, sono quasi tutte di provenienza Nord Europea, dove l’irraggiamento massimo è molto inferiore al valore di 1000 w/mq. A Bolzano ci sono circa 1200 W/mq, a Palermo si raggiungono valori oltre 1900 w/mq.

Questo implica inevitabilmente nelle culture Italiane la possibilità di oltrepassare quasi sempre il valore 0,2% di THC,rendendo una caratteristica dell’Italia (che ne farebbe uno dei maggiori protagonisti sul mercato Europeo) un grosso limite per le aziende agricole Italiane.

Ne deriverebbe che il mercato delle infiorescenze “pregiate”( in termini di odori, sentori, aspetto e consistenza del fiore) diverrebbe non più a portata di mano per le aziende agricole Italiane, ma tramite enormi investimenti per impianti Indoor dove la Terra e il Sole sono gli unici elementi che non occorrono per queste tipologie di colture.

Una modifica della legge 242/16 nei limiti del THC a 0,2% sarebbe estremamente dannosa per l’economia di settore già fiorente  in Italia. Favorirebbe solo la grande industria, e la grande distribuzione. Oppure favorirebbe la produzione di canapa esclusivamente per ricavarne fibra che non ha la stessa redditività della coltura dell’infiorescenza. Si verificherebbe una notevole perdita di qualità e variabilità delle possibili colture.

L’ultimo acquisto effettuato da Ankash di infiorescenze prodotte in Italia da semenze certificate hanno un valore di THC di 0,43% Nello specifico la varietà Fibranova . La stessa semenza in Francia dà valore THC 0,18%.

Teniamo molto a tutte le aziende che sono in affari con Ankash e all’operato di ogni collaboratore, ed è nostro intento tranquillizzarvi sul fatto che ad oggi non c’è nessun divieto sulla commercializzazione della Canapa Sativa L. e la legge 242/16 fissa il limite di THC <0,6% ai fini di utilizzo tecnico.

Seguiremo la vicenda e sarà nostra premura aggiornarvi ed accogliere le decisioni e le regolamentazioni ulteriori che ne scaturiranno nei mesi futuri. Ci auguriamo che il nuovo Governo tenga in considerazioni la legge 242/16 e le valutazioni che hanno prodotto il limite massimo consentito di THC fissato a 0,59%

 

Lo scorso 21 Giugno le forze dell’ordine hanno eseguito una verifica presso un’esercente commerciale con prodotti Ankash, tutto é risultato regolare.

ANKASH.IT

Franco Ciancio

 

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